Il movimento del diaframma, una porta sulla vita, tra il vibrare dell’anima e la “forma della postura”
Il diaframma è una parte fondamentale del nostro organismo e, se si presenta libero da restrizione, permette al corpo stesso di essere in buona salute.
Occorre sapere che questo muscolo si sviluppa in fase embrionale e che la cupola diaframmatica si forma dalla migrazione di strutture che partono dal tratto cervicale (C3-C5) – (Questo stretto rapporto tra tratto cervicale e diaframma fa intuire come un dolore cervicale possa essere causato dal diaframma bloccato…)
Si presenta come una cupola muscolo-tendinea che separa il torace dall’addome. Possiede una forma irregolare perché è più largo in senso laterale che in senso antero-posteriore ed è più alto sul lato destro che sul lato sinistro, per la presenza del fegato. Divisibile in due porzioni: una centrale tendinea (centro frenico) ed una periferica muscolare. Le porzioni muscolari hanno varie inserzioni: vertebrali, costali e sternali.
L’ingegneria ci insegna che un palazzo, per stare insieme e svilupparsi verso l’alto, ha bisogno di strutture verticali, ma allo stesso tempo, per tenerlo insieme e stabilizzarlo, occorrono delle strutture trasversali. Nel corpo umano queste strutture sono rappresentate dai diaframmi. Avete letto bene. Non il diaframma ma i diaframmi. Sono infatti considerati tre diaframmi: il tentorio del cervelletto (un lembo di dura madre che separa il cervelletto dai lobi occipitali del cervello), il diaframma toracico e il diaframma pelvico (il cosiddetto pavimento pelvico).
Il diaframma assume particolare importanza per i rapporti che contrae con importanti strutture del sistema neurovegetativo. Assieme all’esofago, infatti, passano di qui anche i nervi vaghi: il nervo vago sinistro è anteriore all’esofago e il destro è posteriore. Queste due componenti nervose fanno parte del sistema di regolazione di tutta la vita vegetativa, quindi l’irritazione di uno dei due può creare dei disturbi riflessi. Le relazioni pressorie tra torace e addome sono quindi fondamentali per una corretta fisiologia. Se tali pressioni vengono ad essere alterate anche il meccanismo respiratorio si altera: in soggetti con una flaccidità addominale il meccanismo respiratorio viene ad essere “basso”, diverso da soggetti con una ipertonia addominale in cui si ha respirazione alta, apicale.
Con il suo movimento, rispecchia il nostro stato d’animo, le nostre emozioni e, dati i suoi intimi rapporti con le catene muscolari, dipingerà i contorni della nostra postura.
Per esempio si osserva abbastanza spesso un’iperestensione del tratto lombare alto in soggetti con una respirazione di tipo alto: in presenza di un diaframma che tende a rimanere in una posizione relativamente alta (in espirazione) le trazioni continue verso l’anteriorità trasmesse dai pilastri sugli attacchi lombari possono creare di conseguenza delle accentuazioni della curva lombare nella porzione alta. Viceversa persone con diaframma basso (in inspirazione), per esempio in soggetti con una grossa ptosi addominale, si osserva una perdita delle curve fisiologiche associate ad una accentuazione della lordosi lombare bassa.
Come premesso riveste una grande importanza sul piano emozionale, ed è vero che esiste un modo di dire caratteristico per definire un grosso stress emotivo :” mi è mancato il respiro”, oppure “ho ricevuto un pugno nello stomaco”, quindi gli shock emotivi, così come quelli fisici, condizionano inevitabilmente questa struttura e possono essere memorizzati dai tessuti. Infatti le emozioni sono intimamente connesse con il respiro, con il diaframma, con gli atteggiamenti e le espressioni. E, dato che il diaframma è anche un epicentro per le catene muscolari, ogni problema posturale, ogni trauma, disagio, dolore, etc, si rifletteranno in lui, modificando i suoi ritmi ed alterando la sua forma. A sua volta, la forma alterata del diaframma, modificherà le sue stesse funzioni, trascinando l’intero sistema, lentamente, inconsapevolmente, verso la patologia. L’uso appropriato del nostro diaframma toracico e della respirazione porta a sbalorditivi risultati:
A) Migliora la tonicità della zona ventrale,
B) Offre un ottimale apporto sanguigno agli organi e ai tessuti del corpo,
C) Stimola il timo e le ghiandole surrenali,
D) Previene l’ernia iatale, infatti l’importanza del diaframma sulla meccanica sulla digestione, facilita la peristalsi degli organi sotto diaframmatici (in particolare lo stomaco), grazie al suo movimento continuo di pompa…
La vita odierna, con i ritmi sempre più frenetici ed incalzanti, non lascia più spazio ai piacevoli sospiri…, agli sbadigli, al rilascio dell’intero corpo. Senza esserne coscienti, diventiamo quello che pensiamo; diventiamo quello che viviamo; diventiamo quello che “respiriamo”.
Sono profondamente convinto che non si possa vivere in uno stato di buona salute senza passare attraverso il “risveglio” del diaframma.
Dott. Luca Balassone
Laureato in Fisioterapia e in Scienze Motorie ed adattate
Specializzato in Rieducazione Posturale Globale secondo Ph. E. Souchard
Email : lucabalassone71@gmail.com