La qualità della vita è fondamentale oggi per sentirsi bene. Molte persone nonostante svolgano tantissime attività durante le loro intense giornate, non presentano una buona qualità della vita e non possono dire di sentirsi bene. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come un “benessere fisico, psicologico e sociale, non solo un’assenza di malattia”. Quanti di voi possono vantare un benessere globale?
I fattori che incidono sul benessere sono numerosi, compresa la disponibilità economica. Una volta si diceva che “i soldi non fanno la felicità”, ma sappiamo bene oggi quanto sia importante il valore del denaro sia per avere una migliore qualità della vita sia per avere a disposizione le cure migliori e in breve tempo. A incidere però sul nostro benessere è soprattutto lo stile di vita, al quale contribuiscono sia fattori modificabili, sia quelli non modificabili, come l’età, il sesso, la razza, la familiarità e la genetica, che incidono meno, seppur in maniera non trascurabile. Per questo dobbiamo concentrarci principalmente sui primi, che sono responsabili in media del 70% della salute e della malattia. Siamo noi quindi i “metronomi” della nostra salute. La maggior parte delle persone, conosce bene quali siano i maggiori fattori di rischio per le malattie croniche (fumo di sigaretta, sedentarietà e alimentazione errata in primis). A contribuire enormemente però è quanto noi ogni giorno dedichiamo a noi stessi, la gestione del tempo e quello che è chiamato oggi “stress management”.
Una cattiva gestione del nostro tempo, genera ansia, nervosismo, agitazione, tensione, coinvolgendo enormemente i nostri ormoni, cortisolo e adrenalina in primis, generando un cattivo funzionamento dell’apparato gastro enterico, una cattiva masticazione e di conseguenza portando allo sviluppo di tutta una serie di sintomi intestinali ed extraintestinali, che troppo spesso vengono confusi con problematiche di altra natura e portando alla disperata ricerca di curare sintomi, scambiati per intolleranze alimentari, allergie, reazioni avverse al cibo, disturbi del comportamento alimentare, dove i ciarlatani “sguazzano”. Parleremo di questo comunque in un prossimo articolo.
Oggi ci concentreremo su un argomento che troppo spesso è ignorato o non indagato durante la visita medica (per chi ancora una visita la svolge!): la qualità del sonno. Nel 1866 nacque uno slogan in Australia a favore dei lavoratori, che diceva: “8 ore di lavoro, 8 ore di svago, 8 ore per dormire”, dando vita a una legge entrata in vigore il 1 Maggio del 1867, secondo cui venivano fissate a 8 ore come il limite legale dell’attività lavorativa. Da allora, in tutto il mondo, quel giorno fu istituito come celebrazione della festa dei lavoratori, Italia compresa. (il fascismo decise la soppressione del primo maggio, che durante il ventennio fu fatto coincidere con la celebrazione del 21 aprile, il cosiddetto Natale di Roma. Il 1 maggio tornò a celebrarsi nel 1945, sei giorno dopo la liberazione dell’Italia.)
Già allora si sapeva che il sonno per l’uomo è fondamentale. Oggi lo confermano numerosi studi che vanno ad aumentare una letteratura scientifica corposa. Perché si dorme? II sonno è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo, come mangiare o respirare. E in pratica un bisogno istintivo, durante il quale l’organismo recupera energie necessarie (sia a livello immunitario o muscolare che cerebrale) a iniziare una nuova giornata. E’ perciò indubbio che la qualità del sonno influisca su quella della vita e del benessere. Dormire bene è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Badate bene, non significa dormire molte ore. Parliamo della qualità del sonno, sebbene la quantità sia fondamentale e varia molto con le diverse fasce d’età. Nei neonati è quasi scontato che possano dormire almeno 10-12 ore, per poi ridursi man mano che si cresce. Nei bambini in età scolare, come anche negli anziani, si consigliano circa 8-10 ore di sonno, stando però attenti anche agli eccessi. Il troppo e il troppo poco, come in tutte le cose sono controproducenti. Quando e come dormono gli adulti? Secondo un recente studio della National Sleep Foundation, un adulto di età compresa tra i 25 e i 65 anni, dovrebbe dormire all’incirca tra le 7 e le 9 ore o comunque mai meno di 6 o più di 10.
Purtroppo però nella mia pratica clinica, mi capita sempre più spesso, analizzando lo stile di vita delle persone che la qualità e quantità del sonno sono troppo spesso alterate. E’ proprio questa fascia d’età quella che presenta maggiori problematiche psicologiche dovute a vita frenetica, stress psico-fisico, ansia, ipocondria, che contribuiscono enormemente a non garantire all’organismo un adeguato riposo.Quanti di voi si alzano stanchi al mattino? Quanti di voi hanno sonnolenza dopo il pranzo? Quanti di voi hanno sonnolenza alla guida durante il giorno e insonnia durante la notte?
Secondo alcune stime, almeno un terzo della popolazione Italiana, soffre di disturbi legati al sonno. Le cause di ciò vanno ricercate soprattutto nello stile di vita, sebbene una corretta gestione dell’ambiente domestico sia fondamentale, dalla scelta del letto e del materasso (molte persone che soffrono di disturbi del sonno dormono spesso fuori casa e il loro corpo fatica ad adattarsi e la postura è fondamentale!) fino all’inquinamento acustico (strade e città rumorose) o al cattivo utilizzo delle tecnologie moderne come televisione, radio, computer, cellulari e videogames.
Quando parliamo però di qualità del sonno, ci concentriamo soprattutto su tutte quelle errate abitudini che le persone hanno durante la giornata, come mangiare troppo la sera, cibi troppo “pesanti” o cenare a ridosso dell’ora di coricarsi, fumare, bere troppi caffè e alcolici (o addirittura il famoso “ammazzacaffè”), trascorrere troppo tempo seduti durante il giorno o in posture errate, avere una cattiva masticazione e di conseguenza una cattiva digestione, fino a variare spesso l’orario in cui si va a dormire (chi fa spesso dei turni lavorativi presenta maggiori difficoltà).
Tenete presente che avere una cattiva qualità del sonno incide pesantemente sulla giornata lavorativa e sull’efficienza, sui livelli di attenzione e concentrazione, sulla guida (quanti incidenti potrebbero evitarsi per il sonno e la disattenzione?).
Non solo, tutto questo significa anche per troppe persone, fare abuso di farmaci, integratori e rimedi spesso inutili, per risolvere tali problematiche. Troppe persone oggi ricorrono alle terapie “fai da te”, rivolgendosi direttamente in farmacia, parafarmacia, erboristerie o negozi “naturali” (come se “naturale” fosse uguale a “sano”), senza conoscere nulla dei loro sintomi e soprattutto senza riuscire a curare la loro malattia. Curare il sintomo oggi è una brutta abitudine che la medicina difensiva porta inspiegabilmente avanti nonostante le numerose dimostrazioni scientifiche d’inefficacia. Sapete quanti farmaci ansiolitici o antidepressivi sono venduti oggi in Italia e nel mondo? Sapete quanti rimedi per indurre il sonno sono commercializzati anche clandestinamente su internet? E che dire della famosa melatonina che gli studi scientifici hanno dimostrato essere infefficace a dosaggi inferiori ai 5-8 mg al giorno? Eppure nelle farmacie i dosaggi presenti sono tutti tra 1 e 2 mg, mentre dosaggi superiori ai 5 mg possono essere concessi solamente su prescrizione medica. Quanti di voi lo sanno? Quanti di voi vanno alla radice del problema? Quanti di voi convivono da anni con problematiche di sonno, intestino, umore, peso, cefalea o emicrania? Quanti di voi non sognano più da una vita o hanno solamente incubi notturni?
I disturbi del sonno nei quali spesso m’imbatto durante la visita medica e nutrizionale (per l’alimentazione e il dimagrimento indagare sul sonno è fondamentale) sono diversi. Si va dall’insonnia all’ipersonnia, passando per problematiche in forte ascesa quali il bruxismo, che nasconde spesso problematiche ben più gravi sia di natura posturale, psicologica o psichiatrica, fino alla Sindrome delle Apnee notturne, un fattore di rischio importante per le malattie cardiovascolari, fortemente associato al sovrappeso e all’obesità. Il sonno influisce sul funzionamento dell’apparato endocrino. Dormire male può avere come conseguenze la riduzione delle difese immunitarie e portare ad un invecchiamento precoce, mentre un sonno agitato può anche determinare sbalzi pressori durante la notte, che di fatto possono aumentare il rischio di disturbi cardiovascolari e cerebrovascolari. Proprio per questo, a differenza di quello che avviene comunemente con l’informazione quando si parla o si scrive di benessere, bisogna partire sempre dalla qualità del sonno. Mentre l’attenzione è troppo focalizzata sull’alimentazione, fonte di guadagno per molti truffatori e abusivismo.
Viviamo in società, dominata dalla tecnologia, dagli impegni e dalle scadenze. Abbiamo sempre poco tempo per tutto, noi stessi compresi. E lo troviamo solo quando stiamo male e siamo costretti a fermarci. La vita è sempre più frenetica, ma si pone l’accento sempre su corretta alimentazione ed esercizio fisico come elementi indispensabili per uno stato di benessere ottimale, trascurando troppo spesso quello che rappresenta (o dovrebbe) un terzo della nostra vita! Riprendiamoci in mano la nostra vita. E partiamo da una valutazione del nostro stile di vita. Solamente insieme ad un esperto, possiamo ragionare su quali passi muovere. Il nostro corpo ringrazierà!