Sono giorni difficili per gli italiani. L’influenza è arrivata prima del previsto, con un’impennata proprio a ridosso delle feste natalizie. Secondo le stime ha colpito e costretto a riposo forzato oltre sette milioni di persone e continua a mietere pazienti un giorno dopo l’altro, accompagnandosi a tosse, raffreddore e a volte a picchi febbrili importanti. Del resto, come ogni anno, non ci lascia certo impreparati un evento simile che si accompagna con la stagione fredda e con le corte giornate d’inverno.
Per alcuni rimedi c’è un fondo di verità scientifica per altri no
Si tratta di un malanno che l’uomo conosce da sempre, da prima dell’avvento dei farmaci di sintesi. Per questo sono molti i rimedi che ogni famiglia italiana, a tutte le latitudini si tramanda attraverso le generazioni per alleviare le sofferenze di bambini e adulti. La scienza spesso mostra scetticismo nei confronti dei cosidetti rimedi della nonna anche perché sono molte le leggende e le false credenze che ruotano intorno a questo problema.
Solo pochi giorni fa, vi ho parlato del mito della vitamina C. Alcune persone pensano che prendere più grandi dosi di tale sostanza li aiuti a guarire più in fretta. In realtà sappiamo che l’organismo non è in grado di assorbire molto acido ascorbico e quindi inutile abbondare, come fanno negli USA. Sappiamo allo stesso modo che male non fa e che mangiare frutta e verdure ricche di vitamina C non può che far bene per tutte le altre proprietà presenti al loro interno (leggi l’articolo Una spremuta di chiacchiere).
Quanti di voi ricordano la mamma o la nonna redarguirvi nell’andare per casa con la testa bagnata? E quante mamme hanno raccomandato di coprirvi il capo dal freddo per non ammalarvi?
Beh, spiacente deludere i primi, ma studi scientifici accreditati hanno dimostrato che avere la testa asciutta o umida non fa alcuna differenza nella diffusione di questo malanno. I raffreddori sono causati da virus, non dai capelli bagnati.
Per i secondi invece, si tratta di una mezza verità. Il capo scoperto (soprattutto a chi manca la protezione dei capelli) favorisce la dispersione del calore corporeo e di conseguenza facilita il raffreddamento; ma è il viso a causare la maggiore riduzione di temperatura corporea per la sua maggiore superficie. Basterebbe vedere come naso, orecchie e guance reagiscono al freddo.
L’alimentazione, prevenzione e cura delle malattie
L’alimentazione rappresenta una delle soluzioni più utilizzate sia nella prevenzione sia nella cura per diverse malattie. L’unione di gastronomia contadina, medicina naturale e fitoterapia, continua negli anni ad alimentare un classico rimedio che sembra avere un vero potere curativo: il brodo di pollo. Del resto, la medicina e la scienza dell’alimentazione, non sono solo quelle fatte di ricerche cliniche e studi scientifici, ma discipline che tengono conto della storia, dell’esperienza e dall’evidence based medicine, praticata “sul campo”.
In Europa la carne di pollo è arrivata in tavola nel secondo millennio a.C., seguendo le migrazioni che portarono le popolazioni asiatiche verso occidente. Probabilmente fu grazie ad Alessandro Magno che galli e pollastre arrivarono ad Atene. I primi erano molto apprezzati come animali da combattimento, simbolo di fertilità e pertanto sacrificati e offerti alle divinità. Si racconta che Socrate ne fece sacrificare uno ad Esculapio, dio della medicina, in punto di morte.
Nell’antica Roma il pollo era molto apprezzato sulle tavole, insieme a uova e galline e oggi se ne consumano in Italia oltre 20 kg pro capite all’anno.
A proposito di malanni stagionali, gli studi dimostrano come mangiare poco o tanto non comporta alcuna differenza in caso di febbre. Per questo ognuno, dovrebbe comportarsi come meglio crede. Di sicuro, nei giorni di malattia, in cui c’è maggiore sedentarietà, è buon senso utilizzare cibi molto leggeri, bere molti liquidi, che vengono dispersi in caso di febbre e raffreddore, non esagerare col consumo di zuccheri, che verrebbero depositati sotto forma di grassi.
Il brodo di pollo (di manzo o di gallina, comprese le ossa che contengono cartilagini) è uno dei piatti più tradizionali ed universali che esistono. Non c’è regione o paese in cui il brodo di pollo non sia conosciuto. A sostenere scientificamente il suo potere curativo ci sono delle ricerche, tra le quali ne spicca una che sostiene come questo piatto, se realizzato con ingredienti naturali è in grado di svolgere una potente azione antinfiammatoria capace di mitigare i sintomi del raffreddore e dell’influenza. Lo studio, condotto in vitro mostra una riduzione chemiotassi, ovvero della migrazione di neutrofili che stimolano la produzione di muco e una riduzione dell’attività infiammatoria a livello delle vie aeree superiori. A questo possiamo aggiungere l’apporto idrico che consente in caso di malattie da raffreddamento di ripristinare i liquidi persi e idratare le mucose, a cui si aggiungono preziosi minerali come potassio, calcio, magnesio, fosforo derivanti dai vegetali presenti nel brodo.
L’uso del brodo di pollo è documentato già a partire dal XII secolo
Già nel dodicesimo secolo un famoso medico e filosofo di nome Maimonide, ne raccomandava l’uso in caso di raffreddore. Probabilmente i maggiori benefici di questa pietanza sono legati alla presenza di abbondante cisteina all’interno di queste carni, un aminoacido in grado di dare il caratteristico aroma al pollo. Una sostanza chimicamente molto simile alla cisteina, denominata L-Acetilcisteina è il principio attivo di famosi mucolitici venduti in farmacia. La cisteina presente nel brodo di pollo potrebbe avere all’interno dell’organismo meccanismi simili anche se servirebbero degli studi scientifici per verificare questa ipotesi. Sappiamo però che la cisteina è uno dei precursori del glutadione, una sostanza molto importante del sistema immunitario e antiossidante.
Il potere mucolitico e antiinfiammatorio di questo prelibato piatto è però incrementato dalla presenza di spezie che ne arricchiscono non solo il sapore ma anche l’aroma. L’aggiunta d’ingredienti quali l’aglio (che contiene allicina), il peperoncino ricco di capsaicina o in sostituzione il pepe (piperina), conferisce al brodo di pollo una veste che va oltre il mito.
Del resto, come avviene in oriente, potremmo anche aggiungere spezie antiinfiammatorie come curcuma e zenzero. Non andiamo alla ricerca di miracoli. Quello che conta è coccolare mente e corpo, con effetti garantiti!
La ricetta di Mammaròssa: brodo di pollo chiaro
Il brodo di pollo è uno dei fondi più versatili ed è la base di moltissime preparazioni gastronomiche. Lo sbiancamento iniziale del pollo, anche se potrebbe sembrare inutile, è un modo eccellente per eliminare le impurità in modo da produrre un brodo limpido e gustoso.
Ingredienti (dose per 2 kg)
- 1,5 kg. di ali di pollo
- 2 cipolle bianche o dorate pelate e affettate finemente (150 gr.)
- 2 grosse carote pelate e affettate finemente (150 gr.)
- 100 gr. di funghi Champignon affettati finemente
- 2 gambi di sedano affettato finemente (60 gr.)
- 1 porro pulito e affettato finemente – usare solo la parte bianca e verde pallido – (50 gr.)
- 10 gr. di gambi di prezzemolo
- 6 rametti di timo
- 1 foglia di alloro
- 5 gr. di pepe nero di Sarawak in grani
Procedimento
Sbiancatura
Mettere le ali di pollo in una grande casseruola e aggiungere acqua fredda sufficiente a coprirle. Portare a ebollizione ed eliminare la schiuma che sale in superfice. Non appena l’acqua bolle togliete la pentola dal fuoco e scolate immediatamente. Sciacquate accuratamente le ali di pollo sotto l’acqua fredda.
Estrazione del sapore
Mettere le ali di pollo in una pentola a pressione, aggiungere 2 litri di acqua fredda e portare a ebollizione, eliminando le impurità che salgono in superficie. Chiudere la pentola con l’apposito coperchio e portare alla massima pressione a fuoco alto. Ora riducete il calore al minimo e cuocete per un’ora. Togliete la pentola dal fuoco e lasciate raffreddare copletamente prima di rimuovere il coperchio. Aggiungete le verdure crude, poi rimettete il coperchio. Riportate alla massima pressione a fuoco alto. Ora riducete il calore al minimo e cuocete per 30 minuti. Togliete la pentola a pressione dal fuoco ancora una volta e lasciate raffreddare completamente prima di rimuovere il coperchio. Aggiungete le erbe aromatiche e il pepe e lasciate in infusione tiepida per 30 minuti.
Utilizzo e conservazione
Ora filtrare il liquido attraverso un setaccio rivestito con due strati di mussola bagnata (la mussola è un tessuto molto leggero a trama molto rada simile alla garza da medicazione). Mettete in frigorifero per una notte. Eliminate lo strato di grasso dalla superficie prima di utilizzare il brodo oppure congelatelo per usarlo in un altro momento.
Bibliografia ed approfondimenti
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- Effects of Drinking Hot Water, Cold Water, and Chicken Soup on Nasal Mucus Velocity and Nasal Airflow Resistance. CHEST, 74: 4, OCTOBER 1978
- Chicken Soup Cure May Not be a Myth -The Nurse Practitioner: June 2003 – Volume 28 – Issue 6 – p 16